Da quando i nostri antenati hanno scoperto il fuoco, alle odierne centrali elettriche solari e nucleari, abbiamo assistito a rivoluzioni energetiche che hanno fornito il carburante per il progresso umano. Ma ci sono state anche rivoluzioni informatiche – dal linguaggio alla scrittura, dalla stampa fino alle telefonate e, ovviamente!, internet.
Adesso eccoci qua, nel bel mezzo dell’era del web, travolti come da un fiume in piena. La nostra vita quotidiana, la nostra specie, la nostra società, tutto è cambiato. Sono passati neanche due decenni, e siam passati da non sapere se in Brasile fosse estate o inverno ad essere informati sul fatto che in Nuova Zelanda la temperatura si è alzata. Alla fine sentiamo tutto più vicino, come se fosse accanto a noi. Il mondo è diventato piccolo, e forse un po’ migliore, nonostante tutto. Sì, con alti e bassi…
C’è di più. L’analfabetismo sta diventando storia vecchia, e con esso la crescita demografica sta rallentando. Le donne studiano, lavorano, e il mondo, passo dopo passo, sembra avviarsi verso un futuro un po’ più sostenibile.
Ma c’è qualcosa che sta crescendo, e diventando sempre peggiore: la burocrazia digitale. Sì, quella selva oscura di regole, numeri, documenti, e interfacce che sembrano uscite da un incubo kafkiano. Chi non ha maledetto il sito del comune mentre cercava di pagare una multa, vero? Peggio della multa stessa!
Il regno dell’assurdo: noi, i sapiens, con due milioni di anni di evoluzione linguistica alle spalle, dopo aver scritto l’odissea, ci ritroviamo ora a schiacciare bottoni su schermi lucidi come scimmie nevrotiche allo zoo. Ma, crediamo, le cose stanno per cambiare: grazie all’Intelligenza Artificiale Generativa.
Pensavate che l”Intelligenza Artificiale Generativa servirà solo a farci ridere e piangere con contenuti online? Anche. Ma la vera magia sta nel suo potere di cambiare il nostro modo di interagire con il mondo digitale. Immaginate di poter parlare con un database come se fosse un vecchio amico. “Dammi gli indirizzi dei clienti?” Fatto. E in un batter d’occhio, senza bisogno di conoscere il linguaggio SQL.
Un agente con Intelligenza Artificiale Generativa potrebbe addirittura navigare quel bruttissimo sito del comune per voi. Non importa quanto sia complicato: lui non si arrende davanti a una brutta interfaccia (la multa la pagate voi però).
E ora, la domanda da un milione di dollari (anzi, miliardo): quanto vale questa tecnologia? Guardate OpenAI: da zero a 90 miliardi in pochissimo tempo. E Nvidia, con i suoi microchip che fanno girare questi software, si sta avvicinando a una capitalizzazione di quasi mille miliardi.
Una bolla? Forse. Ma più probabilmente no. Se pensiamo agli astronomici aumenti delle capitalizzazioni degli anni passati, chi può dire dove arriveremo in un futuro non lontano? OpenAI, Nvidia, o qualche nuovo attore ancora sconosciuto o inesistente – qualcuno scalerà queste vette. E noi saremo qui, forse più nevrotici, forse meno, ma sicuramente più connessi al nostro mondo digitale.